Ho scelto di osservare il silenzio e di prendermi del tempo per me, durante quasi tutto il mese di agosto (facendo anche una sorta di social detox) con l’obiettivo principale di riposarmi, ripulirmi e riconnettermi con me stessa. Il lavoro di counselor che mi porta ad ascoltare gli altri e le loro storie, richiede poi un tempo di riposo, di distacco e di disidentificazione da questo ruolo.
Sì, perché il lavoro, per quanto possiamo amarlo, averlo scelto e coltivato, deve rimanere pur sempre qualcosa che facciamo e non tramutarsi in ciò che siamo. Io faccio il counselor, non sono un counselor. Già tempo addietro avevo parlato della differenza tra l’essere e il fare proprio qui.
Ora, questo tempo mi è servito per osservare e per osservarmi e per fare un bilancio dopo un anno di lavoro, che per me è ricominciato a settembre dell’anno scorso, dopo la mia prima gravidanza.
Per tante persone ci sono periodi dell’anno, presi un po’ come nuovi inizi, la fine dell’estate (pensate come esempio alla scuola), l’inizio del nuovo anno solare, l’inizio di un nuovo business o altri momenti, ai quali personalmente attribuiamo determinati significati (mi viene in mente la fine di un amore, una separazione, la nascita di un figlio).
Il tempo si satura di un’energia nuova e di una speranza che quello che verrà sarà un momento migliore rispetto a quelli già trascorsi.
QUINDI? ADESSO CHE SI FA?
Buoni propositi (dieta, diventare vegetariano o vegano, palestra, meditazione etc., etc.), volontà nel fare le cose (inizio da lunedì prossimo di non si sa quale mese e anno!) e un pizzico di fortuna per gli audaci, sono spesso i 3 ingredienti che mescoliamo pensando di dare alla luce dei nuovi noi.
Salvo poi mollare tutto dopo poco tempo (immaginate adesso la musica di un film horror poco prima della scena che vi farà saltare dal divano!).
Spesso solo i più determinati vanno avanti aggiungendoci l’ingrediente segreto (ma sarà poi davvero così segreto?) ovvero l’organizzazione e la costanza (queste sconosciute).
Tutto vero, ma per me, per questo tempo di riposo, ho visto che la mia trasformazione sta richiedendo qualcosa di nuovo e creativo. Facendo il bilancio di un anno di lavoro, posso ritenermi soddisfatta di essere riuscita a conciliare lavoro, maternità e vita privata.
Attenzione non certo senza sacrifici e fatica, e a volte rinunce, perché vedete, chi vuole vendervi una vita di sola felicità, sta mentendo.
Camminare sul sentiero della nostra vita non è esente da salite, sbandamenti e uscite di strada. Sono utili anche questi momenti per farci tornare sul nostro cammino. Così per me, ci sono cose che del mio anno trascorso lascerò andare, cose che non sono funzionate, nonostante i tre ingredienti di cui sopra, altre che vedranno il restyling e altre nuovissime che vedranno la luce.
Quindi state connessi per ricevere e godere di tutte le novità in arrivo!
E che per tutti sia non tanto un buon anno, ma un anno che funzioni per voi!
Vi aspetto per un anno e ancora e ancora di emozioni insieme!